Nazismo Esoterico

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A cura di Giuseppe Merlino.

Tutto quanto riportato in questo articolo ha il solo scopo di fare luce su di un aspetto poco noto del Nazionalsocialismo ed ha quindi un fine esclusivamente culturale, storico e scientifico. Non intende minimamente giustificare o, tantomeno, condividere tutti gli orrori causati da queste teorie.

La dottrina ufficiale del nazionalsocialismo affermava che le popolazioni germaniche erano dirette discendenti degli Ariani e che quindi erano destinate a stabilire un nuovo ordine mondiale. Gli Ariani erano quella misteriosa popolazione che circa 4000 anni fa discese dal nord e, dividendosi in due tronconi, discese nel subcontinente indiano ed in Europa.
La parola sanscrita Ariya (Ariano) è di difficile traduzione, anche se viene comunemente tradotta con “Nobile”. In generale la parola “Ariani” indica una “razza dello spirito” presente nell’Umanità fin dagli albori della preistoria. Questa “razza” si pone dunque in netta contraddizione con le popolazioni ginecocratiche ed autoctone del sud del mondo che, nella loro recente storia, hanno partorito religioni come l’Ebraismo, l’Islamismo ed il Cristianesimo, religioni, che, con i loro contenuti elementari, erano molto più adatte a delle popolazioni, che per motivi genetici, erano incapaci di comprendere la profondità delle dottrine ariane.
Di origine ariana sono invece la civiltà greca e tutte le sue profonde speculazioni filosofiche, l’impero romano, la civiltà iranica e la civiltà, detta appunto indoariana, che fiorì nella valle del Gange.
In quest’ultima civiltà, in particolare, fu messa per iscritto la tradizione filosofica orale degli Ariya, nelle opere dei Veda e delle Upanishad, nelle quali il pensiero umano raggiunse le sue più alte vette.
La patria originaria degli Ariani, la mitica Thule, era situata nelle regioni del polo nord e fu da essi abbandonata per l’avanzare dei ghiacci a seguito dell’ultima Era Glaciale.
Il geografo ed esploratore greco Pitea parla per la prima volta della leggendaria isola di Thule nella quale il Sole splendeva per sei mesi all’anno e che distava sei giorni di navigazione dall’odierna Scozia. Quest’isola sarebbe stata abitata da una leggendaria popolazione, gli Iperborei. Questi sarebbero stati custodi di una Tradizione Filosofica Primordiale che avrebbero ereditato dalla civiltà di Atlantide ormai scomparsa. Thule è menzionata anche nella “Geografia” di Tolomeo ed in molte altre opere antiche. Gli studiosi tendono ad identificare l’isola con l’Islanda o con la Groenlandia (Greenland, Gronland = Terra Verde) che in un remoto passato avrebbero avuto rapporti con Atlantide, prima che questa fosse inghiottita dalle acque. Nelle terre attorno al polo effettivamente il giorno dura sei mesi e la notte altrettanto.
Il mito di questa popolazione iperborea è presente nella tradizione di molti altri popoli come gli indiani d’America ed i cinesi, ma è sopratutto nei monasteri del Tibet che si conservano in segreto documenti su quegli avvenimenti (il Tibet, data la sua altitudine, sarebbe rimasto completamente indenne dal Grande Diluvio). Non a caso Hitler nel 1938 mandò una spedizione in Tibet con l’intento di scoprire le origini della razza ariana. Si noti che il nazismo adottò come simbolo la svastica che originariamente era il simbolo ancestrale della razza ariana. D’altra parte Hitler, già prima di salire al potere, era membro della società iniziatica “Thule”, i cui membri erano convinti della divisione dell’Umanità in due civiltà: quella Aristocratica degli Ariani e quella Ginecocratica dei popoli mediterranei e dei Dravidici dell’India, entrambe assoggettate dagli Ariani. Nel mondo attuale, invece, la civiltà Ginecocratica avrebbe preso il sopravvento.
La società iniziatica Thule prende il nome dalla mitica terra originaria degli Ariani. Essa nasce nel 1912 ed il suo fine era di creare una razza di superuomini, ovviamente ariani, i quali avrebbero dovuto portare a termine la lotta contro quelle razze che loro ritenevano essere inferiori: principalmente ebrei, slavi, negri, ma anche minoranze come zingari e omosessuali. Uno degli adepti di Thule, Dexler, fonda nel 1919 il Partito dei Lavoratori Tedeschi che diventerà poi, sotto la guida di Hitler, il Partito Nazional-Socialista o Nazista. Thule diventa così la società iniziatica più influente nella Germania. Finanziatore del Partito dei Lavoratori Tedeschi è l’ingegnere Gottfried Feder un altro membro della società iniziatica Thule. Anche il gerarca nazista Rudolph Hess era membro attivo della setta. La società era anche visibilmente influenzata dal pensiero nietzscheano circa la contrapposizione tra l’uomo libero, forte, nobile (che “anela al Superuomo”) e l’uomo debole, meschino, malato nell’anima.
La Thule si ispirò molto anche al Buddhismo tibetano ed anche alle dottrine esoteriche di madame Helena Petrovna Blavatsky, la celebre medium e occultista, fondatrice della Società Teosofica Internazionale
Un’altra società segreta che influenzò Hitler fu Ahnenerbe di cui era membro il gerarca nazista Himmler. Questa società si proponeva il fine di creare un impero Ariano in Europa che avrebbe dovuto avere come modello il Sacro Romano Impero (primo Reich) che aveva custodito la tradizione imperiale romana per tutto il Medio-Evo.
Secondo entrambe le società la razza ariana non si sarebbe evoluta come le altre razze inferiori, secondo quanto sostenuto da Darwin, ma derivava da un popolo semidivino. Alcuni adepti ritenevano questo popolo originario di Atlantide. Esse affermavano la superiorità dell’aristocrazia ariana bianca rispetto agli altri popoli.
Himmler, Comandante Supremo delle SS, studiava i testi sacri indiani, specialmente la “Bhagavad-Gita” che ammirava per le sue qualità ariane. La sua concezione della storia era simile a quella degli Yuga indiani ed era convinto che questo fosse il periodo del “KaliYuga”, l’età oscura che doveva essere rigenerata tramite un olocausto totale che salvasse il popolo ariano dalla distruzione derivata dalla commistione con le razze inferiori. Himmler era affascinato dalle tradizioni cavalleresche medioevali e si circondò di elementi fidati, in modo particolare i 12 iniziati, ufficiali superiori che condividevano i suoi ideali.
D’altra parte, negli anni tra le due guerre mondiali, molti studiosi cominciarono a sostenere che per spiegare una quantità di convergenze e di corrispondenze di simboli, dati antropologici e filologici, ecc., è necessario ammettere l’esistenza di una razza nordico primordiale, che verso l’Età della Pietra, dalle regioni artiche si sarebbe spostata verso il sud, dando luogo alle forme più alte di una civilizzazione di tipo cosmico-solare in netta contrapposizione con le cività preistoriche “meridionali” caratterizzate dai culti della grande madre.
Secondo questi studiosi sarebbe esistita una dimora polare, patria primitiva della razza nordica, che aveva sviluppato una sorta di civiltà da “Età dell’Oro” (corrisponderebbe, secondo le ultime ricerche, ad un periodo interglaciale “caldo” collocabile tra il 40.000 ed il 28.000 a.C.). Si noti che la stessa definizione scientifica di “Era Glaciale” è ” Era geologica in cui le calotte polari sono coperte da ghiacci”. Ciò lascia supporre che nelle ere interglaciali le calotte polari fossero totalmente o parzialmente libere da ghiacci.
Secondo lo studioso tedesco Herman Felix Wirth (membro come Himmler della società segreta Ahnenerbe), una grande quantità di dati geologici, climatici e botanici veramente impressionanti dimostravano come allora, tra i 70 e gli 80 gradi di latitudine Nord, vi era una temperatura media annua paragonabile ad un clima temperato (sui 10 gradi centigradi, contro i 20 sotto zero attuali a quelle latitudini) e che questo territorio aveva incluso anche l’Islanda, la Groenlandia e le Isole Spitzbergen.
Era L’Atlantide polare, Thule, la sacra dimora della prima umanità. Umanità che quindi, secondo Wirth, era nata in un periodo “Terziario”, molto prima dell’arrivo di una fortissima glaciazione (dal 28.000 a.C. – ultima fase del Wurm) che aveva di conseguenza costretto gli abitanti di questo Eden Polare a migrare verso Sud, per costituire più tardi l’Atlantide platoniana che tutti conosciamo (dal 15.000 al 9.000 circa a.C.).
La fine del Wurm, l’innalzamento repentino dei mari, insieme con altre catastrofi naturali (il Diluvio Universale) aveva costretto i superstiti dell’Atlantide ariana ad una diaspora in Europa, Asia, Africa nordoccidentale ed America.
Dunque la razza ariana era una “razza dello spirito”. Questo concetto, sviluppato sopratutto dallo studioso di Scienze Tradizionali Julius Evola, si incentra sulla considerazione che gli Ariani avevano una “qualità psichica” superiore che permise loro di sviluppare concetti filosofici assai elevati, completamente estranei alle popolazioni autoctone che nel corso dei secoli essi assoggettarono. Inoltre l’elite di questo gruppo aveva probabilmente sperimentato quella che nella Tradizione Induista e Buddista viene chiamata “Illuminazione” e tutte le grandi opere dei Veda e delle Upanishad erano un tentativo di trasmettere questa sapienza con le parole.
D’altra parte nei Veda (i sacri testi già presenti in India 4000 anni prima di Cristo) sono descritte configurazioni astronomiche osservabili solo in aree dell’emisfero boreale non lontane dal circolo polare artico, in un’epoca molto anteriore alla fissazione per iscritto dei Veda stessi.
Considerando le circostanze geoetnolinguistiche in cui sono stati prodotti gli inni vedici, è molto improbabile che tali descrizioni mitologiche di configurazioni astrali siano potute arrivare dall’esterno: si tratterebbe allora di memorie ancestrali, conservate sin dalle origini dai sacerdoti astronomi delle popolazioni indoeuropee poi migrate in India: memorie mitologiche ed elementari conoscenze astronomiche che gli Ariani avrebbero portato con sé da una remota sede settentrionale.
Un’altro aspetto notevole dell’esoterismo nazista è l’influenza che su di esso ebbero le dottrine gnostiche.
Come è noto, per lo Gnosticismo, questo Mondo è dominato da un Dio arrogante, geloso ed “ignorante” di tutto ciò che è al di sopra di lui. Questo Dio sarebbe il Dio della Bibbia e gli Ebrei il suo popolo eletto.
Invece l’elite ariana corrispondeva a coloro che, nello Gnosticismo, vegono definiti “pneumatici”, cioè coloro che conservano dentro di se la scintilla divina dell’Uno Inconoscibile, ben superiore al Principe di questo Mondo.
Nel Mein Kampf, Hitler afferma chiaramente di voler eliminare la Chiesa Cattolica da cui dipendono la sete di sangue, la bassezza e la menzogna di secoli e secoli di storia, regno della menzogna che deve crollare.
Rosenberg descrive la religione cristiana come “il credo di una massa di ebrei degenerati“.
Baldur von Schirach, nel 1933, specificò che alla “Hitler Jugend”, la gioventù di Hitler, non si poteva appartenere qualora si militasse al contempo nelle organizzazioni cattoliche.
Heydrich, vice di Himmler, definiva i preti cattolici “stregoni del cielo“.
Bormann ricordava che “il Nazionalsocialismo e il Cristianesimo sono incompatibili“.
Himmler in una conversazione con Von Weizsaecher, ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, ebbe a dire “non avremo pace finché non avremo distrutto il Cristianesimo”.
Eppure Hitler si definiva Cristiano. E’ chiaro che Hitler credeva in Cristo così come inteso dalla Dottrina Gnostica, cioè il Salvatore che era venuto a rivelare il Padre Nascosto ed a liberare i suoi figli dal Dio della Bibbia Arrogante e Geloso.
D’altra parte, una delle tesi fondamentali dell’esoterismo nazista è che Cristo non fosse Ebreo, ma Ariano. Infatti Hitler fece di tutto per avere la Sacra Sindone, in quanto dall’analisi del gruppo sanguigno trovato sulla Sindone si evinceva che Cristo non apparteneva alla razza ebraica. Infatti il sangue trovato appartiene al gruppo AB che è incompatibile con un Cristo ebreo: Hitler credeva nella versione degli stessi ebrei che Cristo fosse figlio di un soldato romano (Caio Pantera) e di una prostituta, anch’essa romana, di nome Maria.
Anche il misterioso viaggio di Hess in Inghilterra nel 1941 si inquadra in questo quadro di esoterismo: Hitler sperava in una pace separata con la “sorella ariana” per poter sferrare, con più tranquillità, l’attacco all’Unone Sovietica. In Gran Bratagna esitevano società segrete analoghe a quelle tedesche che avevano le stesse dottrine. Solo in questo contesto si può comprendere l’errore madornale che fece Hitler di non sferrare l’attacco finale all’Inghilterra dopo la disfatta di Dunkerque, quando  la terraferma inglese era quasi completamente priva di esercito.

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