Cristianesimo e reincarnazione

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A cua di Giuseppe Merlino.

Alcuni studiosi ritengono che i primi Cristiani credessero nella reincarnazione. I documenti più significativi su cui essi si basano sono alcune affermazioni dei Padri della Chiesa.
Il più esplicito di tutti fu San Girolamo (347-420):
“Non conviene si parli troppo delle rinascite, perché le masse non sono in grado di comprendere”.
Ma, secoli prima, San Giustino, martirizzato nel 165 d.c. affermava:
“Le anime abitano più di una volta in corpi umani, ma se si sono rese indegne di vedere Dio in seguito alle loro azioni durante incarnazioni terrestri, riprendono corpo in animali inferiori”.
Anche un brano delle Confessioni di Sant’Agostino sembra alludere alla reincarnazione:
“La mia infanzia ha forse seguito un’altra mia età, morta prima di essa? Prima di quella vita, o Dio della mia gioia, io esistevo già in qualche altro luogo o altro corpo?”
Ci sono poi poi le famose frasi di Origene (185-254 d.c) uno dei massimi Padri della Chiesa:
“in quanto a sapere perché l’anima ubbidisce talvolta al male, talvolta al bene bisogna cercare le cause in una nascita anteriore alla nascita corporea attuale”.
“Le anime che richiedono i corpi si vestono di essi e, quando queste anime cadute si sono elevate a cose migliori, i loro corpi si annientano ancora una volta. Così le anime svaniscono e riappaiono continuamente”.
“Se l’anima non ha avuto una pre-esistenza perchè alcuni sono ciechi dalla nascita, non avendo peccato, mentre altri nascono senza alcun difetto?”
San Gregorio Nisseno (335-395) affermava:
“È una necessità di natura per l’anima immortale essere guarita e purificata, e quando questa guarigione non avviene in questa vita, si opera nelle vite future e susseguenti”.
E Sinesio (370-480 d.c) Vescovo di Tolemaide, scriveva:
“E’ possibile, per l’anima immaginativa, grazie al tempo e al lavoro e ad una transizione in altre vite, emergere da questa oscura dimora”.
Nei Vangeli Canonici vi sono alcuni passi che potrebbero far pensare alla reincarnazione.
Nel Vangelo di Matteo si legge:
“Gesù interrogò i discepoli: “Gli uomini, chi dicono che io sia?” Ed essi risposero: “Alcuni dicono che tu sei Giovanni Battista, altri Elia e altri ancora Geremia o uno dei profeti“.
“Se volete accogliere Giovanni Battista, egli è l’Elia al quale mi riferivo allorché dissi che sarebbe venuto”.
“Ma io vi dico che Elia è già venuto ed essi non lo hanno riconosciuto, allora i discepoli capirono che Egli parlava di Giovanni Battista che era stato fatto decapitare da Erode“.
Come si sa, dopo la predicazione di Cristo, nacquero numerose sette diverse e quella che poi fu definita Chiesa Cattolica ebbe il sopravvento solo nel 313 d.c. con l’editto di Costantino e sopratutto nel 380 d.c. quando, con l’editto di Tessalonica, il Cristianesimo fù proclamato Religione ufficiale dell’Impero.
La maggioranza di queste sette, sopratutto quelle gnostiche, credevano nella reincarnazione.
La Chiesa Cattolica rigettò definitivamente la reincarnazione solo nel Concilio indetto dall’imperatore Giustiniano nel 553 d.C. Si noti che il Papa Virgilio, pur trovandosi a Costantopoli, si rifiutò di partecipare a quel Concilio. Alcuni studiosi affermano che Giustiniano fu indotto a prendere questa decisione dalla moglie Teodora da lui considerata la sua migliore consigliera.
La credenza nella reincarnazione però sopravvisse in molti ambienti cristiani, sopratutto fra i Catari che affermavano che il compito dell’uomo era quello di liberarsi della prigionia del corpo e ricongiungersi con Dio Padre, cosa che doveva avverarsi durante la vita, perchè, altrimenti, l’anima umana era costretta ad ulteriori reincarnazioni, fino a raggiungere la liberazione finale.
I Catari furono tutti sterminati tra il 1208 ed il 1244 dalla Chiesa Cattolica.
Attualmente esistono alcuni gruppi cristiani minoritari che credono nella reincarnazione: la Chiesa cattolica liberale, la Chiesa unitaria ed i movementi spiritualisti cristiani.

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